riassunto novelle Boccaccio dal Decameron

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vrancy
view post Posted on 28/1/2008, 13:31






Ser Ciappelletto


“Ser Ciappelletto” rappresenta la novella iniziale della prima giornata del Decameron, in cui i giovani ragazzi, protagonisti dell’opera, si lasciano andare al libero piacere della narrazione, senza un particolare tema o modello da seguire. Pampinea, “regina”della giornata, affida a Panfilio il compito di cominciare il racconto della storia, che si apre con un’interpretazione, attuata dal narratore, molto particolare, della realtà; essa viene vista come insieme di “cose temporali”, quindi soggette al trascorrere degli anni e destinate a morire. A tutto questo, fragile ed insignificante, si contrappone la grandezza e la potenza di Dio, la cui grazia si rivolge agli uomini non per i loro meriti, bensì per via della naturale bontà celeste. Gli uomini, non potendosi rivolgere direttamente a “Lui”, concentrano le loro preghiere e le loro suppliche verso coloro che in vita hanno eseguito la volontà del Signore e che ora sono diventati eterni e beati (i santi). Alle volte capita, tuttavia, che le persone siano ingannate e prendano come intermediario qualcuno che è stato condannato da Dio stesso all’inferno. È il caso del protagonista di questa novella, Ser Ciappelletto, descritto da Boccaccio come “il peggior uomo che mai nascesse”, ma considerato venerabile dalla comunità.
Egli è un falsario pronto ad utilizzare tutti i suoi mezzi per contorcere la realtà, un abile bugiardo e uno spietato disseminatore di litigi e contrasti all’interno di parenti e amici; assassino, bestemmiatore, traditore della Chiesa e della religione (che naturalmente non segue), ladro, ruffiano nei confronti di uomini e donne è, oltretutto, un accanito bevitore di vino: un uomo, quindi, non estraneo al peccato, anzi avvezzo a deliziarsi di ogni colpa e piacere mondani.
Egli viene assunto da Musciatto Franzesi per la gestione dei suoi intricati affari sparsi in innumerevoli regioni. Durante il suo viaggio, trova accoglienza in casa di due fratelli usurai e qui, inaspettatamente, è vittima di un malore. I due proprietari, timorosi delle ripercussioni che la diffusione della notizia della morte di un personaggio simile nella loro abitazione senza l’estrema unzione avrebbe comportato, cominciano a interrogarsi sul da farsi. I loro dialogo, però, non sfugge alla orecchie vigili del moribondo, che rassicura i suoi ospiti garantendo loro nessuna preoccupazione futura. Proprio per questo motivo, ordina di far venire al suo capezzale un parroco, il più “santo”possibile, per una sua prima ed ultima confessione. Durante la visita del prete, Ciappelletto gli fa credere di essere un uomo timoroso di Dio, assiduo frequentatore della Chiesa nonché cristiano abituato a fare l’elemosina, ad ammonire i peccatori più spudorati a calibrare accuratamente ogni più piccola azione ed ogni più minuscolo pensiero in base alle leggi del Signore. Il frate, stupito da tanto candore e da una simile purezza, dopo la morte dell’uomo, raccoglie tutti i suoi fratelli in riunione con il solo obiettivo di tessere le lodi del defunto. I due usurai, intanto, preparano, servendosi dei soldi di Ciappelletto stesso, il suo funerale. Alla straordinaria cerimonia, posteriore ad un’altrettanto solenne veglia funebre, partecipa un gran numero di persone che, convinte che ciò che è stato detto riguardo il morto sia del tutto vero, adorano la sua salma proprio come se si trattasse di un individuo degno di essere beatificato ed adorato.


Lisabetta di Messina

Questa novella narra di Elisabetta, una giovane e bella ragazza, che viveva a Messina insieme ai suoi tre fratelli, mercanti di professione, arricchiti dall'eredità del padre; Elisabetta, nonostante fosse una bella ragazza, non si era ancora sposata, ma ben presto s'innamorò di un aiutante dei fratelli di nome Lorenzo, il quale dimostrò subito di contraccambiare i sentimenti della giovane.
Una sera uno dei tre fratelli scoprì casualmente la relazione tra i due ragazzi e, quando la mattina seguente ne parlò con gli altri, tutti insieme decisero di far finta di non sapere nulla, almeno finché non avessero eliminato definitivamente colui che rappresentava una vergogna per la sorella e per tutta la famiglia.
Così un giorno i tre condussero con l'inganno Lorenzo fuori città, l'uccisero e poi lo seppellirono; tornati in città dissero di averlo mandato lontano per portare a termine alcuni affari, e visto che erano soliti farlo, furono creduti.
Elisabetta, vedendo che Lorenzo non tornava, cominciò a chiedere sue notizie ai fratelli in maniera sempre più insistente, finché una notte lui le apparve in sogno: le disse che i suoi fratello lo avevano ucciso, e che perciò non poteva più tornare; le indicò però il luogo in cui era sepolto e poi scomparve.
Il giorno seguente, senza avere il coraggio di affrontare i fratelli, si diresse verso il luogo che Lorenzo le aveva indicato in sogno e trovato il corpo, sapendo di non potergli dare degna sepoltura, ne tagliò il capo che portò con sé.
Arrivata casa mise la testa dell'amato in un vaso, riempì questo di terra e vi piantò numerosi rami di basilico salernitano, che innaffiò per lungo tempo con le proprie lacrime; questo comportamento fu notato da alcuni vicini, i quali informarono i tre fratelli che, dopo aver più volte rimproverato la ragazza, decisero di sottrarle il vaso.
Elisabetta continuò a chiedere con insistenza la restituzione del vaso, continuando a piangere e ammalandosi. I fratelli, incuriositi da queste continue richieste, guardarno all'intero del vaso e subito trovarono sul suo fondo i resti della testa di Lorenzo, e per paura che questo fatto si venisse a sapere, trasferirono tutti i propri affari a Napoli.
Nel giro di poco tempo, Elisabetta morì continuando a domandare del vaso, e con lei morì il suo grande amore.

Guglielmo Rossiglione

Guglielmo Guardastagno si innamora follemente della mogli del suo amico e compagno d’arme Guglielmo Rossiglione. Questo amore è così forte che Guglielmo Rossiglione si accorge di questa relazione segreta e uccide l’amico. Successivamente serve per cena il cure dell’innamorato alla moglie che si nutre di questo piatto inconsapevole delle sue azioni. Ma una volta venuta a conoscenza di quello che ha fatto si getta dalla finestra. Riuniti nella morte i due amanti vengono posti in una camera di sepoltura comune.

Nostagio degli onesti

Un giorno, camminando e pensando alla sua donna crudele, Nastagio si ritrovò vicino ad un boschetto con piccoli alberi e rovi. In quel momento, vide arrivare verso di sè una bellissima giovane, nuda e graffiata dai rovi. Vide due grossi mastini che inseguivano la donna e ad ogni sua fermata, i due cani la mordevano e la dilaniavano. Dietro a questi, Nastagio vide infine arrivare, su un gran cavallo nero, un cavaliere con una spada in mano.
Alla vista di ciò, il giovane Nastagio decise di intervenire, ma il cavaliere glielo impedì, perché era quello il destino della giovane. Il cavaliere raccontò a Nastagio che lui amava questa donna come Nastagio amava la giovane Traversaro. Ma la giovane non ricambiò mai il suo amore, ed il cavaliere si tolse la vita con la stessa spada che oggi brandisce. In seguito anche la giovane morì, e per questo suo peccato fu mandata nell’inferno, a subire questa triste pena.Il cavaliere raccontò inoltre che questa pena sarebbe durata tanti anni quanti furono i mesi in cui la giovane rinnegò il cavaliere, e che questa fuga si sarebbe ripetuta tutti i venerdì alla stessa ora nello stesso luogo. Infine Nastagio lasciò compiere al cavaliere il suo dovere fermando la donna e uccidendola con la sua spada.

Federigo degli Alberghi
Federigo degli Alberighi si innamora di monna Giovanna e spende vanamente ogni suo avere per conquistarla.
Rimasto senza alcun podere, Federigo si ritira in una piccola casa di campagna con la sua ultima ricchezza: un bellissimo esemplare di falcone, con il quale cacciava.
Monna Giovanna, rimasta vedova e con un figlio ormai già grandicello, va, come di consueto, a passare l’estate in una casa vicino a quella di Federigo.
Intanto nel giovane figliolo cresce il desiderio di avere il falcone di Federigo, tanto da ammalarsi.
La madre, che ama il proprio figlio più di qualunque altra cosa, tenta di accontentarlo nella speranza che guarisca.
Il giorno seguente si reca, in compagnia di un’altra donna, dal buon Federigo che gentilmente l’accoglie. Trovandosi, però, sprovveduto di ogni pietanza degna di una tal donna, pensa di far cucinare il suo falcone a cui teneva tanto.
Finito il pranzo, monna Giovanna fa la sua richiesta e il povero Federigo cade in disperazione non potendo accontentare la donna.
Monna Giovanna, dopo alcuni giorni, si trova a dover piangere il proprio figlio e, rimasta sola, pensa bene di maritarsi con Federigo degli Alberighi dal quale poteva aspettarsi solo tanto amore.

Madonna Oretta
La narratrice Filomena fa un’esaltazione della bellezza e dell’importanza dei motti affermando il proprio valore e la propria presenza nel mondo in maniera indiretta e implicita. Madonna Oretta con un motto fa interrompere un resoconto con cui un cavaliere pretendeva di distrarla durante un trasferimenti a piedi in campagna. Oretta prende spunto dalla metafora che il cavaliera aveva usato nell’avviare la sua narrazione. Oretta allora prega di essere lasciata scendere dal cavallo sul quale è adagiata che “ha troppo duro trotto”.

Cisti fornaio


Questa novella tratta dal Decamerone narra che Bonifacio VIII mandò a Firenze presso la tutela di Geri Spina, dei suoi ambasciatori per certe sue necessità.
Ogni mattina Geri Spina insieme ai suoi ambasciatori, andava davanti ad una chiesetta che si chiamava Santa Maria Ughi dove c'era un fornaio di nome Cisti che era il più ricco del paese, e che nel suo negozio possedeva dei vini molto pregiati.
Cisti aveva una grande voglia di invitare Geri Spina per assaggiare i suoi vini ma, per una forma di cortesia, fece in modo che questo nobile di parte Nera si invitasse da solo.
Infatti ogni mattina questo fornaio, quando stava per passare il messer Geri, faceva venire davanti al suo negozio delle grandi botti piene di vino e lui se lo assaggiava attraverso dei bicchieri che sembravano d'argento facendo, come dice anche Giovanni Boccaccio, venire sete anche ai morti.
Dopo tre giorni, messer Geri domandò se il vino era buono e così, ne assaggiò un po' e scoprì che veramente era molto pregiato.
Un giorno, dopo che gli ambasciatori se ne andarono, decise di fare un convito dove avrebbe invitato una parte dei più onorevoli cittadini e incaricò ad uno schiavo di andare da Cisti per farsi ordinare una cassa di vino.
Cisti però cacciò via lo schiavo per ben due volte perchè non poteva sopportare l'idea che il suo vino fosse adibito ai schiavi, fino a quando arrivò messer Geri in persona che lo rimproverò.
In seguito però Cisti pose delle sincere scuse a Geri e divenne il suo migliore amico.

Andreuccio da Perugia

Andreuccio si trova a Napoli con una borsa piena di cinquecento fiorini con i quali avrebbe dovuto comperare un cavallo, visto il buon mercato che Napoli offriva a quel tempo.
Una donna, astuta e ingannatrice, vista la ricchezza che possedeva quel giovane, decide di sottrargliela escogitando una beffa, funzionale quanto meschina.
La bella donna invita Andreuccio alla sua casa e gli svela di essere sua sorella della quale lui ne ignorava persino l’esistenza. Fornendo, la donna, una serie di fatti reali e credibili, riesce a persuadere il povero Andreuccio che crede ad ogni parola.
Dopo esser stato ripetutamente invitato a passar la notte in quella casa, Andreuccio accetta e viene accomodato in una stanza a lui riservata. Dopo averla raggiunta e essersi spogliato, Andreuccio si dirige verso il bagno dove sfortunatamente inciampa e cade a terra dolorante.
Approfittando dell’occasione, la donna entra nella stanza e ruba la ricca borsa.
Il povero Andreuccio, trovatosi rinchiuso nel bagno, trova una via di uscita sopra la sua testa e scavalcando un muro è fuori.
Si trova, però, senza i suoi averi, allora bussa e grida alla porta svegliando un grosso e pauroso uomo che affacciandosi minaccia il giovane terrificato che, tenendo alla propria vita, scappa.
Per la strada incontra due “briganti” intenzionati a profanare una tomba nella chiesa dov’era custodito il corpo di un ricci arcivescovo che si diceva essere stato seppellito con un ricco tesoro tra il quale uno straordinario anello di valore superiore a tutti i fiorini che aveva perso Andreuccio.
Il giovane prende parte all’operazione pensando di poter guadagnarci qualcosa, ma sapendo anche che i due l’avrebbero sicuramente tradito. Aperto l’uscio, al momento di entrarvi, i due costringono Andreuccio a farlo e, previdente, prende subito l’anello e passa fuori dalla tomba tutto il resto tranne quello, sapendo che i due manigoldi l’avrebbero chiuso dentro. E così fu.
Andreuccio si ritrova rinchiuso, ma ad un certo punto sente delle voci tra le quali quella del prete che, spavaldo, fa per infilare le gambe nel cunicolo quando si sente afferrare, e lanciando un grido di terrore spicca un balzo e salta fuori. Tutti scappano mortificati lasciando l’apertura che permette ad Andreuccio di uscire.Il buon Andreuccio riesce così ad essere ripagato della beffa subita con uno stupendo anello di valore.




Chichibio cuoco


Un giorno il signor Currado Gianfigliazzi, noto in tutta Firenze per la sua nobiltà, va a caccia presso un fiume e riesce a catturare una gru "cicciotta" e tenera; allora, appena ritornato nella sua dimora, la manda immediatamente al suo cuoco di fiducia, Chichibio, veneziano malvisto a Firenze, che la cucina. Appena il cuoco tira fuori del forno la gru, il profumo di questa è così gradevole che richiama Brunetta, donna amata da Chichibio, che gli chiede una coscia del magnifico animale. Dopo una lunga discussione, il cuoco cede e gliela dona. Quando viene servita la gru a tavola, il padrone, vedendo solo una cosca e poiché ci sono alcuni invitati, fa chiamare il cuoco e lo accusa di aver preso l'altra cosca. Il cuoco si difende affermando che le gru ne hanno una sola e, poiché Ginfigliazzi non lo vuole rimproverare duramente davanti ai suoi commensali, gli ordina di farsi trovare pronto la mattina per andare al fiume a controllare che le gru hanno una sola zampa. La mattina il cuoco e il suo padrone ancora molto adirato, vanno al fiume a controllare. Una volta arrivati il cuoco vede alcune gru su una zampa sola e lo fa subito notare al padrone che, provocando un forte rumore, le fa poggiare l'altra zampa e le fa alzare in volo. Allora il cuoco gli risponde che le gru hanno sì due zampe me che egli non ha gridato e fatto rumore a quella della sera prima; questa risposta suscita una risata in Gianfigliazzi che non lo castiga.
Calandrino e elitropia
A Firenze, un pittore chiamato Calandrino ha per amici altri due pittori: Bruno e Buffalmacco, uomini molto più furbi di lui e che spesso lo prendevano in giro approfittando della sua stupidità. Trovandolo nella chiesa di S. Giovanni ad osservare il Tabernacolo coinvolgono in un crudele scherzo. Maso, un altro amico, illustra a Calandrino le virtù delle pietre preziose che si trovavano in terre lontane come la famosa terra di Bengodi nella quale si legavano le vigne con le salsicce e vi era una montagna di formaggio parmigiano grattugiato sopra la quale vi erano persone che cuocevano maccheroni in brodo di cappone e li buttavano giù. In questo paese vi era ovviamente un fiume di vernaccia. Molto interessato Calandrino chiede dove fosse tale paese. La risposta di Maso conferma i dubbi dell’uomo: è lontano più di "millanta" miglia, "più là che Abruzzi".Comunque pietre preziose si trovano anche vicino la città: nel Mugnone. Fra queste pietre vi è l’elitropia, la pietra che dona l’invisibilità.Alle tre del pomeriggio ("ora della nona") Calandrino propone a Bruno e Buffalmacco di cercare la famosa pietra (nera) che avrebbe dato loro la ricchezza. Concordano di andare al Mugnone la domenica mattina. Arrivati sul posto Calandrino raccoglie tutte le pietre nere che trova e, verso l’ora di pranzo, è così carico di pietre che quasi non ce la fa più a camminare. I due amici iniziano a fingere di non vederlo e Calandrino non parla per non far scoprire loro di aver trovato la pietra che dona l’invisibilità. Lo prendono anche a sassate.Il colmo della beffa: mentre Calandrino torna in città nessuno lo saluta, quindi egli non ha dubbi circa la sua invisibilità. Arrivato a casa Monna Tessa, la moglie, lo rimprovera perché ha fatto tardi per il pranzo. Calandrino picchia la moglie. Spiegherà agli amici di essere molto sfortunato: aveva trovato l’elitropia ma sua moglie ne aveva annullato la virtù perché le donne, è risaputo, fanno perdere la virtù a tutte le cose.
 
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MaRiUcCiA bElLa*
view post Posted on 19/2/2008, 11:38




hai fatt a gennaio boccaccio??' O_Onon è giusto u.u
 
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_Principessa_Sissi_
view post Posted on 19/5/2008, 17:03




grazie,ho trovato su google questi appunti
mi sn stati utilissimi :D
 
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Nitrogooch
view post Posted on 26/5/2008, 22:44




grazie molto gentile! mi scocciavo di rileggerle, cosi.... molto utili davvero
 
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metal1991
view post Posted on 14/9/2008, 14:51




Grazie si sono rivelati utili anche a me
 
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larocca
view post Posted on 12/11/2008, 18:30




Grazie mille!
Sono stati molto utili anche a me!
 
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vale_ag
view post Posted on 3/1/2009, 11:20




grazie mille ..mi sn risparmiato ttt qll pag da leggere
 
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Nena_Feddy
view post Posted on 24/2/2009, 21:55




Grazie! Ho la verifica domani di Boccaccio, almeno con questi riassunti combinerò qualcosina :)
: sss :
 
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SeM FlaMe
view post Posted on 29/3/2009, 18:38




Grazie... io ho perso il quaderno e lo stò rifacendo... Grazie mille!!!
 
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Gjoe
view post Posted on 19/4/2009, 18:35




Grazie davvero... la prof ciha messo verifica domani e avrei 47652896972645 pagine da fare xP grazie a te ora sonosolo 45234 xDDDD un bacio!! grazie ankora :*
 
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calabretta
view post Posted on 15/5/2009, 19:07




e scritto da cani
 
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{swetty`
view post Posted on 30/5/2009, 09:37




utilissimeeeeee xD
 
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diba69
view post Posted on 12/8/2009, 12:22




BELLA ROBA :D
xo m manca l'orrido cominciamento :P
 
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Ketty '93
view post Posted on 27/12/2009, 14:15




Queste novelle sono tutte copiate da internet VERGOGNA!!
 
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lucariolu
view post Posted on 9/3/2010, 15:58




grazie dato ke x dmn o da riassumerle tt mi sn state utilissime!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
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26 replies since 28/1/2008, 13:31   351000 views
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