recensione libro : mille splendidi soli

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vrancy
view post Posted on 28/1/2008, 13:34




Recensione del libro: MILLE SPLENDIDI SOLI

Lo scrittore di origine afgana Khaled Hosseini che ha affascinato e commosso i suoi lettori con Il cacciatore di aquiloni non delude nemmeno con il suo secondo romanzo Mille splendidi soli.E’ il punto di vista femminile a emergere questa volta attraverso le vicende delle protagoniste Mariam e Laila. Due donne completamente diverse: Mariam, nata dalla relazione tra uno degli uomini più potenti di Herat e la sua serva è per questa ragione una reietta destinata a vivere ai margini della società, additata come figlia del peccato; Laila nata a Kabul vent’anni dopo Mariam, figlia di un insegnante di scuole superiori, sembra invece avere un destino diverso e migliore.
Avviene però che le loro vite si intreccino trovandosi a vivere sotto lo stesso tetto, mogli dello stesso perfido uomo a condividere un destino tragico. Nonostante l’avvicendarsi dei regimi politici, invasione russa, sistema talebano e forze Onu, la condizione della donna in Afghanistan non è mai cambiata. Spirito di sopportazione e sacrificio, violenza e dolore, umiliazione profonda e sottomissione: sono questi i sentimenti e le situazioni a cui una donna afgana è abituata. Ma c’è di più. Forse ciò che consente di sopravvivere e sperare è la forza, il desiderio di lottare per un futuro migliore, il coraggio, l’amicizia e la solidarietà che possono tenere unite, legate fino all’estremo due donne come le protagoniste di Mille splendidi soli. Determinazione ed energia vitale sullo sfondo di un Afghanistan colpito nel profondo e da troppo tempo.
Trama coinvolgente e personaggi delineati con sapienza; linguaggio semplice e scorrevole; argomento decisamente attuale e difficile da affrontare sono tutti elementi che contribuiscono al meritato successo di questo romanzo.Una narrazione forte e intensa che colpisce dritto al cuore.Hosseini ha la straordinaria capacità di farci sentire dentro la storia, di farci percepire l’angoscia di queste vite estremamente infelici. Ci fa emozionare, commuovere e allo stesso tempo comprendere alcuni aspetti di una cultura lontana da noi non solo dal punto di vista geografico. Gli occhi che vedono l'orrore e la devastazione sono quelli di Mariam e Laila. Occhi che guardano da sotto il burka, attraverso le pareti della loro casa. Una storia che non lascia respiro, bisogna lasciarsi trasportare dagli eventi, anche se sono strazianti e dolorosi. E non ci si può non commuovere davanti alle discriminazioni, arrabbiarsi per le umiliazioni inflitte senza un perchè. E si scopre un mondo che nonostante le immagini della tv è ancora troppo sconosciuto. Poche le possibilità di una speranza. Tranne per chi crede ancora nella forza dell''amore. Difficile, quasi impossibile rimuovere ideali radicati nel tempo. Ma ci si può provare. Hosseini vuole farlo insieme a noi. In un modo splendido, anche se tristemente realistico. Che ci fa arrabbiare. Sarebbe stato facile per l''autore cadere in una cupa brutalità, ma lui riesce a non farlo, riesce ha insaporire di magia anche questo suo secondo libro, scrivendo pagine bellissime. Che non si si devono dimenticare.A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla sua "kolba" di legno in cima alla collina, osserva i minareti in lontananza e attende con ansia l'arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe avere le ali per raggiungere la casa del padre, dove lui non la porterà mai perché Mariam è una "harami", una bastarda, e sarebbe un'umiliazione per le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto. Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, le dice sua madre, come lucidare una sputacchiera. L'unica cosa che deveimparare è la sopportazione. Laila è nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell'aprile del 1978. Aveva solo due anni quando i suoi fratelli si sono arruolati nella jihad. Per questo, il giorno del loro funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna le parolacce in pashtu e ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra. Mariam e Laila non potrebbero essere più diverse, ma la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile. Dall'intreccio di due destini, una storia che ripercorre la storia di un paese in cerca di pace, dove l'amicizia e l'amore sembrano ancora l'unica salvezza.

 
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°Camilla°
view post Posted on 28/1/2008, 15:55




scrivi davvero benissimo francy!!!!!
 
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Walker Lady
view post Posted on 4/2/2008, 12:19




l'ho letto questo libro ed è davvero splendido,,,anzi splendido è dir poko,,,mi son
 
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.:Lovely:.
view post Posted on 13/2/2008, 16:07




io nn l'ho letto ma deve essere bello! ho letto un cacciatore di aquiloni ed è molto bello^^ quindi suppongo che anche questo lo sarà...
 
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mi piace il pisello
view post Posted on 22/1/2010, 15:23




al mio maico che abita a marigliano napoili nel viale europa si kiama michele serpico figlio di architdetto gli piace il pisellone tutto in bocca una volta lìha preso in bocca da francesco
 
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5 replies since 28/1/2008, 13:34   5214 views
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