Pascal [Filosofia]

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MaRiUcCiA bElLa*
view post Posted on 8/4/2008, 15:58




Pascal 1623 – 1662
Filosofo, matematico, inventore della macchina calcolatrice, giansenista.
PENSIERI: raccolta di appunti di filosofia, aforismi (=brevi pensieri)
L’ENIGMA UOMO: si pone il problema esistenziale = filosofia soggettivistal’esistenza dell’uomo è un problema. Pascal definisce l’uomo come un “mostro incomprensibile” (dal latino monstrum = prodigio), un “paradosso”, un “incomprensibile enigma”. L’uomo è un paradosso di fronte a se stesso, cioè è contradditorio. Di fronte a questo paradosso, la ragione è impotente, in quanto non sa neanche dirmi chi sono. L’unico modo per rispondere all’enigma è umiliare la RAGIONE stessa, cioè non affidarsi a essa.
L’uomo è un enigma perché occupa una POSIZIONE MEDIANA nell’universo:
• Tra il tutto (è un tutto in se stesso) e il niente (è un nulla di fronte all’infinità dell’universo)
• Tra essere (esiste) e non essere (non era prima, non sarà poi)
• Tra sapere (sa qualcosa) e ignoranza (ma non sa tutto)
• Tra volere (vuole la felicità) e potere (ma non può avere tutto quello che vuole)
Siamo sempre in mezzo, cerchiamo la verità e siamo nell’incertezza, vogliamo la felicità ma non sappiamo raggiungerla. La vecchia idea che scorre è quella di Hobbes “noi possiamo conoscere solo ciò che facciamo”
A causa di questa sofferenza, l’uomo è un desiderio frustrato, non è in grado di comprendersi, non può realizzarsi, è in continua aspirazione verso una meta che è irraggiungibile. Di conseguenza siamo in una condizione di miseria, ma abbiamo una nostra dignità che sta nel fatto di pensare. L’uomo è UN FUSCELLO PENSANTE sbattuto dal vento, è debole come un fuscello: c’è in questo momento, ma anche solo una goccia d’acqua può spezzarlo. Però è un fuscello che pensa e qui sta la sua dignità.
Perché l’uomo deve essere così fragile? Di fronte a questa condizione esistenziale l’uomo non ha il coraggio di guardare in faccia la realtà. L’uomo fa problema a se stesso, è sempre in mezzo, è in una situazione misera, allora è meglio non pensarci e quindi DIVERTIRSI (dal latino de vertere=volgere l’attenzione da)
La distrazione non è un’alternativa degna dell’uomo in quanto l’uomo scosta la sua attenzione da quello che è veramente. Se l’uomo si diverte non ha in pugno la sua vita, il divertimento è una fuga da se stessi. Il divertimento allontana dal pensare a quello che l’uomo è in realtà, l’uomo non cerca le cose, ma l’affanno della ricerca delle cose, l’importante è avere il tempo occupato per non pensare a se stessi.
Quindi bisogna cercare una soluzione per risolvere l’enigma. Pascal individua due mezzi ai quali l’uomo si può affidare:
• ESPRIT DE GEOMETRIE: consiste nella ragione dimostrativa della scienza (è quella di Cartesio e Spinoza). Ci si affida alla scienza, che però ha dei limiti:
1. Esperienza: l’oggetto della scienza è solo ciò che cade nell’ambito dell’esperienza
2. Principi primi: non sono dimostrabili, si parte da assiomi indimostrabili
3. Problemi esistenziali: la scienza non può dire nulla.
• ESPRIT DE FINESSE: spirito di finezza, in grado di penetrare là dove la ragione non arriva. Corrisponde al cuore, al sentimento, all’intuito. È alla base della:
1. Filosofia: essa è inadeguata perché coglie il problema ma non la soluzione. Bisogna farsi beffe della filosofia, in realtà dicendo questo Pascal sta facendo filosofia. Quindi è inadeguata perché:
o Coglie il problema esistenziale ma non dà la soluzione, è incapace di spiegare la condizione dell’uomo.
o È incapace di dimostrare l’esistenza di Dio.
o Se fosse in grado di dimostrare l’esistenza di Dio, questo sarebbe il Dio dei filosofi, cioè l’autore delle verità matematiche e geometriche e dell’ordine cosmico. Cioè un Dio astratto che a me come persona non dice niente
2. Fede: essa svela il DIO DEI CRISTIANI, che è un Dio di amore e consolazione, che parla a te della tua condizione esistenziale ed è per questo che la fede è l’unica soluzione al problema. Questo è un Dio vivente che si svela al cuore ma non alla ragione dimostrativa. È il Dio che parla attraverso un mediatore che è Gesù. Questo Dio non si può dimostrare, ma ci si può scommettere su (=argomento della scommessa).
Cioè nessuno di noi sa se Dio esista, è conveniente scommettere che esista piuttosto che viceversa. Quando scommetti, metti in gioco beni finiti e se vinci, vinci qualcosa di infinito (la beatitudine eterna), e il gioco vale la candela. Se perdi, perdi qualcosa di finito e non è una grossa perdita.
Questo argomento può essere criticato in quanto fa leva sull’utilitarismo: credi perché ti fa comodo e ti è utile, quindi fai dipendere la fede dall’utile, non credi perché ami Dio ma perché ti premia.
È stata apprezzata perché mette in rilievo come la fede sia una scelta libera.

La FEDE E’ LA RISPOSTA ALL’EGNIGMA, dell’uomo si rivela il PECCATO, cioè l’uomo è un re decaduto, ha un peccato originale, quindi è stato allontanato dalla sua condizione di regalità originale, l’unico modo per riconquistare la posizione è affidarsi alla fede in Cristo
 
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